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Sardegna Viva

SARDEGNA VIVA

copertina atlante ortobene ruiu

Principali caratteristiche:

I volumi possono essere venduti, con opzione per il lettore, esclusivamente in abbinamento al quotidiano La Nuova Sardegna.
Periodicità: settimanale Settembre - Novembre
I volumi sono nove e andranno in edicola ogni venerdì

Proteggi la tua isola, SARDEGNA VIVA: una collana imperdibile

La bellezza mozzafiato della natura sarda, le montagne, le foreste, le grotte, gli animali e i territori.

In un'opera unica, il lato nascosto del paradiso

La Sardegna, che con indovinata intuizione lo scrittore Marcello Serra definì «quasi un continente», presenta una varietà tale di ambienti e di situazioni naturalistiche particolari che pensare di descriverla in maniera esaustiva risulta un impegno imponente. Per renderlo possibile è necessario fare precise scelte, privilegiare alcune situazioni rispetto ad altre, sempre con l’intento di fornire un quadro il più ampio possibile dei paesaggi, delle montagne, delle foreste, delle piante e degli animali che qui vivono. Ed è proprio questo l’intento principale della collana Sardegna viva, in edicola con la Nuova Sardegna a partire dal 10 settembre.
 
I volumi sono ricchissimi di fotografie, spesso spettacolari, uniche e inedite. Si va dal Gennargentu, la porta del vento, al Supramonte, l’Ogliastra, Quirra, Gerrei e Sarrabus, e ancora la Barbagia con il Barigadu, Guilcer, Montiferru e Marmilla. Seguono la Sardegna Centro-orientale e poi la Nurra, Coros, Meilogu, Villanova e Planargia, e il Monteacuto, Goceano, Marghine. Per finire la Gallura, Linas, Iglesiente, Sulcis e Capoterra.
 
I volumi sono nove e andranno in edicola ogni venerdì per sei settimane a partire da venerdì 10 settembre, a soli 8,50 euro oltre il prezzo del quotidiano. Sono ricchissimi di immagini, tutte firmate dal grande fotografo naturalista Domenico Ruiu, spettacolari, uniche e inedite. Si va dal Gennargentu, la porta del vento, al Supramonte, l’Ogliastra, Quirra, Gerrei e Sarrabus, e ancora la Barbagia con il Barigadu, Guilcer, Montiferru e Marmilla. Seguono la Sardegna Centro-orientale e poi la Nurra, Coros, Meilogu, Villanova e Planargia, e il Monte Acuto, Goceano, Marghine. Per finire la Gallura, Linas, Iglesiente, Sulcis e Capoterra.
 
proteggi la tua isola illisso nuova ruiu

sardegna viva11SARDEGNA VIVATra montagne e foreste

Quando si parla di natura selvaggia, di montagne e di foreste antiche in Sardegna, il pensiero corre subito al Gennargentu. Nelprimo volume della collana Sardegna viva, il racconto dell’affascinante montagna è presentato a più voci nei suoi aspetti scientifici,mitici ed emozionali, con un corredo straordinario di fotografie d’autore uniche e spettacolari. Un capitolo del libro è interamente dedicato agli alberi patriarcali, testimoni silenziosi dello scorrere del tempo in quelle alture simbolo delle terre all’interno dell’Isola, abitate da numerose specie animali. Tanti gli argomenti trattati: la micro e grande fauna del Gennargentu, le sue aquile, i suoi mufloni, senza trascurare i suoi fiori. La narrazione dei sentieri più suggestivi dedicata agli appassionati di trekking propone un approccio intimistico con la montagna, in cui il cammino è inteso come percorso dell’anima. Il volume si conclude significativamente con le parole della scrittrice nuorese, Nobel per la Letteratura, Grazia Deledda, tratte dal racconto della salita in cima al Bruncu Spina.

In copertina: Decisa virata in volo di un giovane esemplare di aquila reale.

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L’epopea dei “pastori nuragici” è finita con il recente esodo degli ultimi anziani dal Supramonte. Questo appassionante rapporto tra gli uomini e la montagna è il tema principale da cui si dipana la narrazione di Domenico Ruiu: un’esperienza di vita e ricerca che gli è particolarmente cara. In apertura, i meticolosi testi sulla geologia, sulla biodiversità e sui funghi a cura di specialisti quali il geologo Francesco Murgia, il microbiologo Antonio Farris, il botanico Emmanuele Farris e il micologo Renato Brotzu. Grande risalto ha l’abitante più noto della montagna: il muflone, animale simbolo del Supramonte, a cui le zoologhe Anna Pipia e Silvia Contu hanno dedicato l’importante ricerca di cui si dà contezza nel volume. Il geografo Matteo Cara racconta le intense esperienze che legano gli escursionisti a questi luoghi. Francesco Murgia illustra il mitico “cuore del Supramonte”: le grotte. In epilogo al ricchissimo volume una scheda sugli straordinari capolavori del buio, che da sempre ammaliano gli speleologi.

In copertina: Giovane muflone nel villaggio nuragico di Or Murales nel Supramonte di Urzulei.

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Splendido viaggio nelle montagne dell’Ogliastra, in un alternarsi di tacchi, cascate e boschi secolari. Un racconto appassionante con la compagnia affabulatoria di specialisti in geologia, morfologia, micologia, speleologia e con appassionati di trekking. Il viaggio inizia dal Massiccio dei Sette Fratelli, con una narrazione che mette in luce le qualità ambientali del territorio anche attraverso le diverse leggende popolari sorte attorno alle incantevoli località; prosegue nei monti del Gerrei, conducendoci tra le sue rarità più nascoste, come l’antica foresta di Tuviois, e continua nell’incredibile ricchezza delle montagne più interne dell’Ogliastra, dove, in epilogo, il locale Gruppo Grotte ci accompagna nei suggestivi e contorti cunicoli che si sviluppano all’ombra dei tacchi, svelandone il fascino e i misteri.

In copertina: Alba infuocata a Perda Liana.

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Il racconto appassionato di chi conosce profondamente questi luoghi ci conduce alla visita delle domus de nie e delle untulgeras dei monti di Aritzo; ci porta a conoscere gli antichi mestieri della montagna, i niargios, i castagneris e lo stretto legame con il cosiddetto “albero del pane” (il castagno). Parole e immagini descrivono l’emozionante spettacolo della natura in autunno e le vicende dei cavalli selvatici del Gennargentu. Le foto di intenso impatto emotivo ci mostrano paesaggi sublimi come le croci del Monte Spada che si stagliano sulla luna piena, o gli importanti siti di fede edificati in meravigliose aree naturalistiche: il Redentore sul Monte Ortobene e il Santuario della Madonna di Gonare sul monte omonimo. Si prosegue quindi attraverso i lussureggianti boschi dei monti del Mandrolisai e del Barigadu, oggi nuovamente popolati dai daini, fino al Monte Arci, la mitica montagna dell’ossidiana.

In copertina: Fiabesco paesaggio innevato nelle campagne di Fonni.

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Due autentiche eccellenze naturalistiche, il Parco Naturale Regionale Tepilora e l’Area Marina Protetta “Tavolara – Punta Coda Cavallo”, ci introducono alla scoperta della grande biodiversità di quest’area della Sardegna dove nel 2017 l’UNESCO ha istituito la “Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo”. Ai capitoli sulle caratteristiche geologiche e ambientali si affiancano gli approfondimenti sui monumenti naturali, come Sa Preta Istampada, e sulle specie animali uniche, quali il granchio corallino e il geotritone del Monte Albo. Un capitolo è dedicato al peculiare ecosistema dunale con le sue specie fungine. Il racconto – corredato dalle splendide immagini fotografiche – conduce poi ai Monti Remulis, nel cuore della Baronia, e alle bellezze naturalistiche: Sa Conca Isteddata (Irgoli) e Sa Cuilarja ’e Preda Longa (Loculi). Le accurate descrizioni della fauna locale sono frutto di anni di osservazioni effettuate sul campo che illustrano le curiose abitudini di vita degli animali simbolo di queste terre, tra cui la regina della Baronia: la pernice sarda.

In copertina: Crepuscolo nel bacino artificiale della diga Maccheronis.

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Tra le falesie del Parco Naturale Regionale di Porto Conte le spettacolari immagini dell’avvoltoio grifone ci rivelano una delle tante meraviglie dell’area nord-occidentale dell’Isola. Una regione affascinante, dai molteplici tesori ambientali: l’Area Marina Protetta di Capo Caccia; l’incantevole entroterra e zona costiera tra Bosa, Capo Marrargiu e Porto Tangone; la selvaggia Valle del Temo; il bosco secolare di Monte Minerva; infine, le stupefacenti formazioni vulcaniche del Meilogu. Protagonisti indiscussi del volume sono i rapaci: oltre all’unica colonia di grifoni sopravvissuta allo stato naturale, queste terre ospitano il nibbio reale, un tempo diffuso in Sardegna e ora nidificante soltanto con poche coppie nei boschi della costa nord-occidentale, il falco pescatore, che ha finalmente fatto ritorno nell’Isola, nonché il capovaccaio, con la prima nidificazione nella regione sarda, tra gli avvoltoi più a rischio dell’Europa meridionale.

In copertina: Giovane esemplare di grifone nello scenario scarno e selvaggio del Monte Mannu.

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Tra le catene montuose al centro dell’Isola si celano monumenti naturali straordinari, come ad esempio la Roverella di Illorai che, con un’età stimata intorno ai 1000 anni, è ritenuta la quercia più antica del continente europeo, o Sos Nibberos, la stazione di tassi plurisecolari più grande della Sardegna, con forme arboree che superano i 10 metri. In queste terre si ritrova la più densa e continua copertura forestale della Sardegna, un immenso manto boschivo dominato dal leccio, dalla roverella e dalla sughera, a cui si accostano rocce vulcaniche, cime panoramiche, cascate e importanti sorgenti come quelle termali di San Saturnino. Ogni territorio è custode di incantevoli narrazioni: nel bosco di Badde Salighes si cela una villa all’inglese circondata da un parco dall’inestimabile valore botanico; a Badu Addes si lega la toccante storia di dedizione, cura e protezione dei custodi delle foreste; dal Monte Lerno giunge il racconto del ritorno del cervo sardo e del muflone. Infine i resoconti sul volo dell’aquila reale regalano scenografiche inquadrature del maestoso rapace.

In copertina: Fase di piena della cascata Mularza Noa, Bolotana.

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Attraverso paesaggi di impareggiabile bellezza si svela l’antica terra di Gallura, custode di affascinanti tesori dall’inestimabile valore naturalistico. Oltre alle sue celebri coste, il libro introduce e approfondisce la conoscenza delle sue montagne e della sua straordinaria biodiversità, con il contributo di specialisti in geologia, microbiologia, botanica e micologia. Gli approfondimenti presentano le eccellenze come i SIC (Siti di Interesse Comunitario) e i monumenti naturali come il più grande monolite granitico dell’Isola, Monte Pulchiana, circondato da un paesaggio spettacolare fra tafoni e inselberg a cupola. Un affondo è altresì dedicato alle sugherete galluresi, formazioni forestali di grande importanza naturalistica ed economica. Interessante e ricca di fascino è la storia dei mufloni di Capo Figari che, dall’altopiano di Altudè nel Monte Albo di Lula, giunsero in Gallura, da cui poi ebbero origine numerose colonie in diverse parti d’Italia. Le immagini delle misteriose rocce granitiche traforate e cesellate fanno da cornice ai rinomati panorami, quasi lunari, di questa regione.

In copertina: Il gigantesco e inquietante “fenicottero” di San Pantaleo.

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La straordinaria epopea del cervo sardo si snoda in un racconto appassionato che tocca gli aspetti più critici sino alla sua evoluzione con l’istituzione del Parco Regionale Naturale di Gutturu Mannu. Con i centri di allevamento e la realizzazione dell’importante Oasi di Monte Arcosu, infatti, è stata scongiurata l’estinzione di questo splendido animale, oggi simbolo di queste terre. Gli specialisti e appassionati di trekking ci guidano alla scoperta di un territorio magnifico e selvaggio seguendo proprio “il sentiero dei cervi”. L’abbondante presenza dei dicchi testimonia le lontane vicende vulcaniche nei monti di Arbus tra cui il Monte Arcuentu, custode di biodiversità e conosciuto anche come la “montagna dell’eremita” perché più volte scelto come dimora da personaggi di elevata spiritualità. Dal complesso del Linas-Marganai, con le sue meravigliose cascate, si prosegue fino al vasto complesso dunale di Scivu-Piscinas, unico deserto costiero d’Europa. Le generose montagne dell’Iglesiente, traforate in lungo e in largo dalle celebri gallerie minerarie, riservano ancora numerose scoperte tra cui le spettacolari grotte naturali, tra le più affascinanti al mondo.

In copertina: Giovane esemplare di cervo sardo.